Nei lunghi mesi di preparazione del torneo, preso dallo scoramento per le difficoltà di reperire i fondi finanziari, molte volte mi sono chiesto se valeva la pena di profondere tanta energia. Mi sono chiesto se valeva la pena continuare ad operare per l'organizzazione di una manifestazione che forse non interessava proprio a nessuno.
E ho trovato la risposta negli occhi entusiastici dei ragazzi.
Vedere i nostri ragazzi, i vostri ragazzi, divertirsi giocando insieme, giocando contro, giocando con……. ridendo della vittoria e piangendo della sconfitta, mi fa sentire importante.
Si, mi fa sentire importante: importante perché credo nei valori etici ed educativi del calcio, perché credo che prima Santhià e ora Cavaglià possano risvegliarsi da un tutto individualistico che lascia poco al sociale. E, finchè ci saranno i ragazzi, i nostri ragazzi, i vostri ragazzi, il Torneo Aquilone ed il suo spirito continueranno ad esistere. Lo spirito iniziale di voglia di stare insieme, di conoscersi, di parlarsi attraverso quel meraviglioso gioco del calcio, che in altri ambiti ed in altre visioni, crea solo divisione e violenza.
Mario la Via