Beh, che dire... Quando mi è stato chiesto di scrivere due righe su Luca ho iniziato a pensare a tutte le belle parole che avrei potuto spendere in suo favore ma, ben presto, mi sono accorto che, qualunque cosa potessi dire, non sarebbe servita a rendere il giusto onore a quest'Uomo. Luca non si può spiegare a parole, è come un "primo amore" che non si scorda mai, una persona che lascia il segno, un amico vero, un compagno esemplare, da vivere... Una persona che difficilmente puoi lasciare alle spalle come se nulla fosse, amico prima che compagno, uomo prima di tutto il resto.
È stato mio vicino di spogliatoio negli ultimi 10 bellissimi anni di Cavaglià e con lui c'era anche quella complicità di gesti scaramantici che solo gli sportivi possono immaginare, come la mia mano che picchietta la sua "pelata" prima di ogni ingresso in campo. Perchè a lui tutti noi, io per primo, ci aggrappavamo prima di iniziare un match, perchè era la nostra guida dentro e fuori dal campo, un esempio più unico che raro di dedizione e abnegazione.
Ad esempio ricordo una sua furiosa litigata con il "romanaccio" Alessandro Zeoli in una semifinale di Coppa Piemonte di qualche anno fa a Pianezza. Perdemmo 6-0!! Quando mancavano pochi minuti alla fine Zeoli si avvicinò all'arbitro chiedendogli di non effettuare nemmeno un minuto di recupero...Lui, come molti di noi, non vedeva l'ora che la partita finisse; Luca invece disse all'arbitro di fare le cose "normalmente"...Beh, al rientro negli spogliatoi Luca si arrabbiò moltissimo con Zeoli, finchè c'è vita c'è speranza fu il succo del suo sfogo, mentre le parole non furono proprio queste. Al ritorno, grazie anche a questo episodio, sfiorammo l'impresa, 5-0 e un gol ingiustamente annullato a Moreni a pochi minuti dalla fine ci impedirono di arrivare alla finale, in compenso vincemmo poi il campionato.
Ma Luca è stato e sarà sempre molto di più di quello che le parole possono raccontare.
E con lui mi mancherà anche Franco, suo inseparabile papà sempre presente sia in casa che in trasferta per fare il tifo per il Cavaglià e per suo figlio. Un grazie non è sufficiente, un abbraccio è una magra consolazione.
Entrare nello spogliatoio e non vederti più al tuo posto caro Luca sarà un fendente al cuore ma oggi, più del vuoto che lasci, ti ricordo per tutto quello che abbiamo condiviso insieme per la maglia del Cavaglià e per la vita perchè, ripeto, prima di un compagno ti considero un Amico con la A maiuscola.
Non mi resta che augurarti il meglio, sicuro che le nostre strade continueranno ad incrociarsi perchè tra noi non potrà mai esistere un addio, perchè l'amicizia non è vedersi tutti i giorni, ma volersi bene ogni giorno, con la certezza di ritrovarsi insieme.
A presto Cap!!!!
Angelo Vizzi